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La prossima
settimana, il giorno 21 per essere preciso, il Corriere del Fantacalcio
compirà due anni. Non ho ancora deciso se e come festeggiare l’evento; sono
sensibile ad ogni tipo di suggerimento in tal senso e mi rendo conto di
quanto certe cose possano cambiare nell’arco di 365 giorni. Sguazzare nella
fetida melma di un calcio non giocato e figlio della nostra società
contorta, ha finito per smorzare gli allegri “zompi” del vostro Grillo. Una
lunga pausa riflessiva… nella quale continuo a proporvi sprazzi di quello
che era il CdF fino a qualche mese fa, ma solo pillole poco
rappresentative. Lo so e ne soffro.
Roberto
dice che ormai penso più al mio impegno su www.giallorosso.da.ru. Gelosone mio… le cose non stanno proprio così, anche se non
nego una certa soddisfazione nel coccolare la mia Roma in questo momento
d’oro. Prima che mi dimentichi, approfitto per ringraziare la redazione di
METRO per avere reso noti alcuni dei miei sogni… ma solo alcuni…
La crisi è
più profonda caro Crema, quest’estate tra gallinelle e vinelli sinceri te
lo dicevo…
Due anni di
CdF, tra denunce e risate, tra drammi e dolci ricordi… un compleanno è
sempre una festa ma è anche un altro anno che se ne va… e porta con se po’
di malinconia.
Vi lascio
per una volta con parole non mie.
Un caldo
abbraccio a tutti voi!
Appassiscono piano le rose
spuntano a grappi i frutti del melo
le nuvole in alto van silenziose
negli strappi cobalti del cielo
Io sdraiato sull’erba verde
fantastico piano sul mio passato
ma l’età all’improvviso disperde
quel che credevo e non sono stato
Come senti tutto va liscio
in questo mondo senza patemi
in questa vita presa di striscio
di svolgimento corretto i temi
dei miei entusiasmi durati poco
dei tanti chiasmi filosofanti
di storie tragiche nate per gioco
troppo vicine o troppo distanti
Ma il tempo, il tempo chi me lo rende
chi mi da indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende
la rabbia, il gesto, donne e canzoni
gli amici persi, i libri mangiati
la gioia piana degli appetiti
l’arsura sana degli assetati
la fede cieca in poveri miti
Come vedi tutto è usuale
solo che il tempo stringe la borsa
e c’è il sospetto che sia triviale
l’affanno e l’ansimo dopo una corsa
l’ansia volgare del giorno dopo
la fine triste della partita
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa che chiami vita!
F. Guccini
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