IL CORRIERE DEL FANTACALCIO2.0

--- Notiziario di “fantacose” ed altro riesumato a cura di Gabriele Piovan -#5 –--

*EDIZIONE DEL VENTENNALE*

Dalla genesi ai giorni nostri – Stagione 1999/00

 

13° giornata tra le più povere di sempre. Appena due marcature

NO GOAL!

 

 

 

 

 

 

GIORNATA FLOP. NE APPROFITTANO IN DUE

Settimana da under 1,5 e no-goal. Solamente in due totalizzano più di 66 vincendo le rispettive partite. Gabriele, al comando, supera Pietro e si prepara al prossimo scontro con i cremati forte di un minitesoretto. Gianfranco batte l’Ingegnere e continua la sua lenta risalita. Zero a zero sugli altri campi.

 

TORNEO DEL VENTENNALE

In linea con le vicissitudini del campionato, Gianfranco balza in testa  sfruttando un break di 14 punti. Maurizio secondo, incalzato da Gabriele. Fabrizio ancora ultimo.

OPERAZIONE SAMANTHA

Sam resta salda sulle sue. Non c’è verso di scalfire il perizoma d’acciaio che ci separa dall’agognata meta. Il ruolino è 0 su 13.

 


 

 

Il Corriere del Fantacalcio2.0 #5

20 anni di UdF

 

 

 

 

IL GRILLO PARLANTE

Arieccoci! Dopo una pausa leggermente più lunga del consueto, è vero, ma con rinnovato smalto. (pare vero)

Prima di tutto, per chi se lo fosse chiesto in questi giorni… la risposta è no! La Samantha che da quasi venti giorni scorrazza nello spazio infinito non è la nostra Sam. Non ce la siamo tolta dai marroni come qualcuno auspicherebbe, del resto i nostri risultati anche recenti parlano chiaro. L’astronauta, prima donna italiana a partecipare ad una missione del genere, si chiama Cristoforetti, è aviatrice nonché ingegnere e pur non possedendo un grande appeal, immagino che debba inconfutabilmente avere due palle così. Samantha nostra non ha un cognome e non va nello spazio infinito. Spazia infinitamente, questo sì, tra una nostra debacle e l’altra, affilando i tacchi a spillo che puntualmente affonda nelle membra dello scommettitore di turno. Lucida la sua inviolabile mutandina d’acciaio ogni sera. Con la stessa frequenza cambia indirizzo e scheda telefonica. Non c’è verso di afferrarla.

E dire che quando l’ho ingaggiata nutrivo un discreto ottimismo sul farle la festa con una certa periodicità.

L’epilogo della scorsa stagione, grazie al Mago Maurizio dal Palazzo coadiuvato, ci ha tolti da un imbarazzo che sarebbe stato insostenibile… ma il trend è tornato sensibilmente negativo.

Noi ci mettiamo del nostro nell’essere particolarmente sfigati, per non dire scarsi… ma la verità è che Samantha è uno specchietto per le allodole. Sotto l’acciaio si cela un sistema matematico e ben studiato che non permette remissioni a chi tiene il banco. In sostanza Sam te la fa solamente annusare per definizione.

La storia è sempre la stessa che si ripete nei secoli dei secoli… l’uomo insegue inutilmente piccole o grandi chimere, se poi hanno un bel culo è ancora meglio.

Invece Astrosamantha vola nello spazio… se hai bisogno ti lancia i componenti… ripara il bagno della Soyuz e dopo lascia tutto in ordine… una donna da sposare.

Se solo potessimo scambiarle… cominceremmo a scommettere sulle stelle.

 

                                                                                         Gabriele

 

 

 

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Amici cidieffini, torna “Il Bello del calcio” con la nuova inimitabile edizione della Sexy Champions League. Una competizione di gran pregio, fondata esclusivamente sull’esaltazione della meritocrazia, dove il solito becero, gretto materialismo maschile lascia il passo alla sensibilità, lo spessore morale e le doti tecniche delle partecipanti.

Archiviamo il tiratissimo Girone C con la vittoria di Zaira Nara. Per lei il 32,8% delle preferenze. Seconda per un soffio Melissa Satta con il 32,1%. Eliminate per un solo voto Lara Alvarez e più staccata Luli Fernandez.

Introduciamo ora il Girone D: NATALIA, ex fidanzata di Radamel Falcao; SIDONIE, moglie di Rami; ALICE, moglie di Jermaine Pennant; FIORELLA, nuova fiamma di Pato.

Passano come sempre le prime due.

Votate gente, votate. La ragazza CdF 2014/15, come sempre, la deciderete voi.

 

 

       IL BELLO

       DEL CALCIO 3

       presenta

 

 

 

GIRONE D

Natalia Velez

(Ex R. Falcao)

Sidonie Biemont

(A. Rami)

 

Alice Goodwin

(J. Pennant)

Fiorella Mattheis

(Pato)

 

 

 

Per votare e seguire nel dettaglio la

SEXY CHAMPIONS LEAGUE

visitare la sezione Fantacalcio di www.creamweb.it

 

 

 

 

 

 

 

 

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FANTACOSE ED ALTRO

STAGIONE 1999/00

Il 6 ottobre 1999 muore Amália da Piedade Rebordão Rodrigues. Forse ai più non dirà molto… ma oltre ad essere la più importante esponente del Fado e riconosciuta universalmente come la voce del Portogallo, posso affermare che i suoi struggenti canti siano stati tra le mie maggiori fonti di ispirazione nel periodo di scrittura dei “Diari della camioneta”, il racconto a puntate che accompagnò i Fantaeuropei 2004.

Il 14 ottobre Valentino Rossi vince il suo primo motomondiale in Classe 250. Il 3 novembre lascia questo mondo Romeo Anconetani, l’indimenticabile Presidentissimo del Pisa. Acquistata la società nel ’78, ne diviene Presidente solo nell’82 quando a seguito della vittoria italiana dei mondiali spagnoli, viene concessa la grazia a tutti quei personaggi che come lui erano stati precedentemente radiati dal calcio. Il Pisa tra le sue mani vivrà l’epoca migliore della sua storia. Quali che siano i reati sportivi a lui attribuiti in un lontano passato, nulla supera in sconvenienza l'epilogo della sua presidenza. Nella stagione 1991-1992 infatti tentò di fondere il Pisa con il Livorno, con l'idea di creare una società di nome "PISORNO" con un virtuale bacino di utenza dalle enormi potenzialità che, secondo lui, avrebbe potuto concorrere ai vertici del calcio italiano. La nuova squadra avrebbe giocato a metà strada tra le due città ma in territorio pisano, con un progetto per costruire un nuovo stadio in una struttura da 40.000 posti, con ristorante, centro commerciale e varie attività per il tempo libero. Non è necessario essere pisani o livornesi per intuire che qualsiasi impresa impossibile sarebbe meno improbabile di questa unione. Una rivolta popolare e diversi scontri convinsero anche Anconetani dell'impossibilità di realizzare tale progetto.

Il 24 dicembre Papa Giovanni Paolo II apre la Porta Santa: inizia il Giubileo 2000.

Il primo gennaio 2000, puntualissimo, inizia il nuovo millennio. Il temutissimo Millennium bug che avrebbe dovuto mettere in crisi i sistemi informatici di tutto il mondo non fa registrare nessun evento significativo.

Il 18 febbraio al Senato della Repubblica viene approvata la legge sulla par condicio. Il 22 marzo a Torino scompare Carlo Parola, onesto difensore a cavallo degli anni 40/50, deve la sua eterna fama all’intervento difensivo in rovesciata più celebre della storia, durante un Fiorentina-Juventus del 1950. La rovesciata di Parola è stata pubblicata in oltre 200 milioni di copie con didascalie in greco e cirillico, arabo e giapponese ed è puntualmente riproposta ogni anno sugli album Calciatori delle figurine Panini.

Il 5 maggio 2000 muore Gino Bartali, immenso campione e grandissimo uomo. Il 26 giugno viene divulgato il terzo segreto di Fatima.

Tre giorni dopo, il cinema, il teatro e la televisione italiani perdono il suo “mattatore” per eccellenza, Vittorio Gassman.

La prima parte del 2000 è caratterizzata dall’uscita in Italia di pellicole più che degne di nota come

American beauty (ancora Kevin Spacey sugli scudi e premiato con l’Oscar) e Ragazze interrotte con il duo Winona Ryder-Angelina Jolie (Oscar per la Jolie, all’epoca ancora attrice). Il fenomeno mediatico è però di gran lunga l’inquietante The blair witch project, mentre un celebre monologo di Al Pacino in Ogni maledetta domenica sopravvive con forza al film stesso.

In musica il 2000 segna l’esordio di una nuova band che farà strada. Dall’album Parachutes, il loro primo in studio, i Coldplay estraggono i singoli Shiver, Yellow e Trouble… e proprio quest’ultimo rappresenta letteralmente l’intera stagione…

Stagione che se eliminata dalla memoria non procurerebbe che benefici alla storia dell’umanità intera. Per dovere di cronaca, d'altronde, il campionato inizia il 29 agosto con la novità del doppio designatore arbitrale. Vengono scelti Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto.

Sulla nuova Inter di Marcello Lippi, rinforzatasi in estate grazie all'acquisto del bomber Vieri, ricadono le maggiori aspettative. I nerazzurri andarono in testa da soli alla quinta giornata ma furono ben presto superati dal duo Lazio-Juventus che diede vita a un duello acceso fino all’ultimo. A conquistare il titolo d'inverno, il 16 gennaio, fu la Juventus, con un punto di vantaggio sui rivali.

Il 19 marzo, complice la sconfitta della Lazio in quel di Verona, i punti di vantaggio della Juventus capolista diventano nove. Il campionato sembra finito, ma a riaprirlo ci pensa il Milan che la domenica dopo batte i bianconeri con una doppietta del capocannoniere Shevchenko, miglior marcatore del campionato con 24 gol. La vittoria nello scontro diretto al Delle Alpi consente alla Lazio di riavvicinarsi ulteriormente.

Si arriva così all'ultima giornata di campionato, con la Juventus in vantaggio di due punti di scena al Curi contro il Perugia e la Lazio impegnata in casa con la Reggina, due provinciali già sicure della salvezza e senza più nulla da chiedere alla stagione. Come da pronostico, i biancocelesti sbrigano facilmente la loro pratica mentre, piuttosto inaspettatamente ciò non accade in Umbria dove i bianconeri escono sconfitti per mano dei grifoni di Carlo Mazzone in una partita passata alla storia: l'arbitro Pierluigi Collina decise di sospendere le ostilità sullo 0-0 per impraticabilità del campo causa forte pioggia, per poi farla proseguire non appena il terreno ebbe drenato tutta l'acqua che aveva allagato lo stadio perugino. Vibranti le proteste dei torinesi che chiedevano invece, come da regolamento, la ripetizione. Alla ripresa del gioco i biancorossi, grazie a un guizzo del loro capitano Alessandro Calori, fecero cadere la Juventus sul traguardo di un torneo che fino a pochi giorni prima sembrava ampiamente indirizzato verso Torino. In coda retrocedono Piacenza, Cagliari, Venezia e Torino.

 

Il 2000 è anno di Europei. Il trofeo fu vinto dalla Francia, che in una finale da incubo, batté per 2-1 l'Italia.

Reduci dalla semifinale brivido con l’Olanda padrona di casa, gli azzurri passano in vantaggio con Marco Delvecchio su cross di Gianluca Pessotto, smarcato da un colpo di tacco di Francesco Totti. Su un rinvio di Barthez dalla tre quarti difensiva, nato da una punizione decretata dall'arbitro Anders Frisk, il francese Wiltord trova un gol con un tiro rasoterra angolato che supera Toldo, al quarto minuto di recupero. Ai supplementari i francesi vanno ancora in gol con David Trezeguet. Il suo è il golden goal che vale alla Francia il secondo titolo di Campione d'Europa dopo quello vinto nel 1984 a Parigi.

 

Trouble anche nel Fantacalcio…

Ad occupare la sedia lasciata vuota da Daniele è chiamato Maurizio Roselli, detto il Mago, che pagherà lo scotto del noviziato con l’ultimo posto al giro di boa. Chiuderà poi con un dignitoso quinto posto. L’avvento di Maurizio capita nell’anno terzo di buio del più cupo oscurantismo mai visto. Lo sguardo severo di Fabrizio è ammonimento per chiunque vi si pari dinanzi. Le sue non sono rose contraddistinte da un particolare tasso tecnico o da talenti eccezionali eppure risultano insuperabili. Quel che dice puntuale si avvera, quello che vuole accada… inesorabilmente accade. Una tirannia che ha in sé la “pietà” del Torquemada e la “sfortuna” di Gastone de Paperoni.

Parte male Soddu, alimentando sciocche aspirazioni negli altri. Pietro e Gianfranco chiudono appaiati al comando la prima metà del campionato. Segue Gabriele ad una sola lunghezza. La critica è concorde: Fabrizio è distanziato e poco incisivo. Il nuovo millennio risveglia speranze ormai sopite e qualcuno torna perfino ad uscire di casa dopo il tramonto… un azzardo che sarà severamente punito. Uno ad uno gli opponenti vengono spazzati dalla rimonta di Fabrizio. L’ultimo a capitolare è Gianfranco che cede il passo alla 24° giornata, sconfitto nello scontro diretto che risulterà decisivo. Il terzo scudetto consecutivo di Soddu è realtà!

 

Classifica finale 99/00: Fabrizio 48, Gianfranco 45, Gabriele e Pietro 41, Cristiano e Maurizio 33, Fabio 32, Roberto 29

 

Della Coppa Italia neanche a parlarne… Fabrizio è implacabile e nulla può il povero Fabio nella doppia finale. Per la seconda volta Fabrizio Soddu compie l’impresa di aggiudicarsi scudo e coppa, suggellando un ciclo vincente impressionante. Escludendo il primo anno, dove le circostanze rendevano impossibile ogni velleità, nei successivi quattro, Fabrizio non è rimasto mai a digiuno, conquistando 3 scudetti e 3 Coppe Italia. Un buco nero insaziabile che risucchia divorando tutto ciò che gli passi a tiro.

Buco nero

 

STORIE DELL’ALTRO SECOLO…

La palla non è sempre tonda… a volte c’è dentro il coniglio.

Lo disse Trapattoni anni fa, in un momento di particolare ispirazione. Fa sorridere… è vero… ma le due storie che andrò a raccontarvi dimostrano come in effetti il pallone spesso sia una sfera assai poco perfetta…

Moacir Barbosa Nascimento nasce a Campinas, Brasile, il 27 marzo 1921. Comincia come ala ma presto passa in porta. È considerato il miglior portiere del Vasco de Gama di tutti i tempi e come il migliore della sua epoca.

Barbosa

Coraggioso, dotato di un gran senso della posizione, sa bloccare il pallone in volo con una mano ed è abile nel parare i rigori. Col Vasco vince una Coppa Campioni del Sudamerica, decisivo proprio con un rigore parato al River Plate. Con lui tra i pali vinceranno anche il Campionato Carioca per ben sei volte. È inevitabile che nel 1950, in occasione del più importante

evento calcistico della storia del Brasile, sia Moacir Barbosa Nascimento a difendere la porta della sua nazionale.

È il 16 luglio. Barbosa sta salendo le scalette che dagli spogliatoi portano al campo del Maracana. Tra poco affronterà l’Uruguay di Alcides Ghiggia nell’ultima partita dei campionati mondiali. Il regolamento è diverso da quello attuale ed al Brasile basta un pareggio per vincere il torneo. Un intero paese è in festa. Un epilogo diverso non è lontanamente contemplato. Una Limousine per ogni giocatore, col nome scritto sulla fiancata, è pronta per sfilare tra la folla al fischio finale. Il giornale O Mundo ha messo in prima pagina una foto della squadra titolando Estes sao os campeoes do mundo… questi sono i campioni del mondo.

Jules Rimet, il Presidente della FIFA, si è preparato un discorso di premiazione solo in portoghese. Mezzo milione di magliette con la scritta Brasil Campeao sono state già vendute. Chissà… forse due di queste le stanno indossando anche i futuri genitori del Kaiser, ignari di quello che sta per accadere in campo, almeno quanto lo sono del fatto che tredici anni dopo avranno insieme un maschietto che chiameranno Carlos.

Carlos Henrique Raposo, detto Kaiser, nasce a Rio de Janeiro nel 1963. Al contrario di Barbosa, la sorte con lui è stata avara di talento calcistico. Per dirla tutta… cresce dando del voi al pallone ed è un’autentica pippa immonda. Forse lui non se ne cura, consolato da un fisico atletico simile a Beckenbauer (si narra) da cui il soprannome Kaiser, ma ciò non è abbastanza per spiegare come sia possibile che nel 1986 il

Kaiser

Botafogo gli offra il primo contratto da professionista. Raposo ha una dote che Barbosa non ha. Sa intrattenere pubbliche relazioni come nessuno. Assiduo frequentatore delle notti di Rio, diventa punto di riferimento per i calciatori che cercano un po’ di svago nella città brasiliana. Ottiene così l’amicizia e riconoscenza di attrezzi come Romario, Edmundo, Bebeto e Renato Gaucho (il Portaluppi della Roma), diciamolo… autentici puttanieri…

Così grazie a Mauricio, amico d’infanzia ed ora idolo della torcida del Botafogo, diventa calciatore. Sì, ok… ma lui è una sega! Come superare questo piccolo impedimento? Fa dei movimenti strani in allenamento, simula un infortunio e via di certificati medici di un amico dentista. Non esistono ancora le risonanze magnetiche a smentirlo. Zero presenze. Paradossalmente è proprio non l’aver giocato che rende facile trovare un’altra squadra. Tocca al Flamengo dell’amico Renato. Il trucco è sempre lo stesso. Un compagno compiacente lo tocca in allenamento e lui svanga la stagione in cambio di festini con grandi mignottone da lui procurate. Grazie alla benevolenza di compagni e giornalisti, trova per anni contratti a zero presenze e perfino i favori della critica. Si regala esperienze speculari in Messico e Stati Uniti prima di ritornare in patria al Bangù. E qui, al Bangù, Kaiser si supera. L’allenatore, forse sospettoso, lo convoca nonostante la forma precaria e nel secondo tempo lo manda a scaldarsi. Lui che fa? In Amici miei il mitico Perozzi diceva: “Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione.”

Durante il riscaldamento, ad un passo dall’esordio, riesce a litigare e fare a botte con un tifoso avversario procurandosi l’espulsione diretta. L’allenatore è furioso ma Raposo va da lui dicendo queste incredibili parole: “Dio mi ha dato un padre e me l’ha tolto. Ora che in te ho trovato un secondo padre non posso permettere a nessuno di insultarti.”

Risultato… bacio in fronte e rinnovo del contratto!

E così… con una parentesi anche in Europa all’Ajaccio, 20 anni di carriera a questi livelli senza mai giocare.

Barbosa non usa espedienti e nessuno gli ha mai regalato niente. Per lui, primo portiere nero della storia del Brasile, hanno contato sempre e solo le parate. L’abbiamo lasciato sulle scalette del Maracana ed ora è tra i pali a pochi minuti dalla gloria. Il risultato è fermo sull’1:1. Al settantanovesimo Ghiggia scatta a destra e Julio Perez dopo essersi liberato con un dribbling lo serve. Joao Ferrera detto Bigode gli corre contro. Barbosa pensando ad un cross si sposta leggermente e l’asso uruguagio lo fredda sul primo palo. È la tragedia che passa alla storia come Maracanaço. Almeno dieci persone vengono colte da infarto e muoiono allo stadio, altre 56 nel resto del paese. Due spettatori si suicidano gettandosi dagli spalti ed altri 34 suicidi sono certificati a seguito della sconfitta. Non c’è assoluzione per giocatori e tecnico, ma il vero capro espiatorio di una siffatta tragedia diventa proprio Barbosa.

Da questo momento non passa giorno che qualcuno non gli ricordi le sue colpe e non l’accusi. A distanza di decenni ancora è additato pubblicamente e l’odio si tramanda di generazione in generazione. Racconterà che una sera degli anni ’80 in un mercato, una donna lo indicava dicendo a voce alta al suo bambino “Guarda figlio, quello è l’uomo che ha fatto piangere tutto il Brasile!” Nel 1993 va a salutare la nazionale in ritiro e gli negano l’accesso. In vecchiaia ha dichiarato: “Per la legge brasiliana la massima pena è 30 anni. La mia galera dura da 50.”

 

Carlos Henrique Raposo, detto Kaiser, oggi è un personal trainer. Ha una pagina wiki a lui dedicata dove è ricordato come il Forrest Gump del calcio brasiliano. Ogni tanto la sua storia torna d’attualità e se ne compiace. C’è chi lo considera un genio.

 

Moacir Barbosa Nascimento è stato un campione. Poi il custode di una piscina. Un ictus l’ha “liberato” un venerdì di aprile del 2000. Al suo funerale non c’era nessun dirigente federale e neppure un calciatore.

 

 

 

 

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