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Il Corriere del Fantacalcio e le sue rubriche: il Grillo parlante, la Saga di Lucianone (Luciano Moggi), Amarcord, Fantamarcord. Sempre disponibili le probabili formazioni serie A in tempo reale e i giocatori indisponibili.



Il Grillo parlante

La voce di Gabriele per i lettori del Corriere del Fantacalcio.

 

Puntata n. 46

 

La civiltà ha perso 0-3 a tavolino. Non voglio entrare nello specifico dei deprecabili fatti di Torino. Credo che le immagini siano state eloquenti e si commentino da sole. Purtroppo in questi frangenti, di parole ne scorrono a fiumi e la maggior parte di esse contribuisce ad aumentare il caos.
Domenica sera, Raidue e Italia1 sembravano trasmettere a reti unificate. Cambiavano gli attori, s’intende, ma il copione era lo stesso. Alla Domenica Sportiva troneggiava Lucianone Moggi mentre a Controcampo si esibiva il solito cast di caratteristi; tutti concordi nel far passare la tesi della colpevolezza di certi dirigenti e delle radio private, ree, a sentir loro, di fomentare le folle e di generare violenza. Particolarmente illuminante il “prof.”
Mughini, splendido esponente della commedia dell’arte, che si concedeva riferimenti poco velati alle radio romane. Evidentemente ci vuole una mente dotata come la sua per intuire ciò che a me, povero stolto, sembra solo una gran minchiata: avreste mai immaginato, senza l’aiuto di “mister aborrro”, che un centinaio di psicolabili tifosi torinesi, grazie ad improbabili ponti radiofonici con la capitale, potesse captare le terribili radio de noiantri, per poi recarsi allo stadio in preda ad uno stato ipnotico e fare quello che ha fatto?
È strano come quei trecento tifosi giallorossi presenti ad Udine, che da quelle stesse radio dovrebbero esser fuorviati quotidianamente, non abbiano reagito alla stessa maniera, incassando una grave (visto il momento) e irriverente presa per il culo, nel sentire “Grazie Roma” diffondersi dagli altoparlanti del Friuli a fine gara. Probabilmente gli scienziati di Controcampo hanno una risposta illuminante anche a questo, ma non ce la dicono, presi come sono a ridere della cosa.
Il male del calcio italiano sono loro, che coprono per pochi spiccioli, le malefatte dei soliti noti, ma la violenza negli stadi è altra cosa e non c’entra con il calcio. È figlia dell’ignoranza, della disoccupazione giovanile dilagante, del malessere generale, della frustrazione che ne consegue. È figlia della non cultura sportiva e sociale del nostro paese che si coltiva sin dalla scuola. Tutto questo disagio è terreno fertile per le frange politiche che si sono insinuate negli anni all’interno delle curve, i veri scopi delle quali verranno alla luce prima o poi.
Mi rendo conto come le mie siano idee spicciole, terra terra e superficiali. Forse hanno ragione loro, forse la colpa è davvero di Sensi, Preziosi e Marione…Signori luminari, per dirla all’Albertone ve c’hanno mai mandato a quel paese?

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Elenco puntate:

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