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Il Corriere del Fantacalcio e le sue rubriche: il Grillo parlante, la Saga di Lucianone (Luciano Moggi), Amarcord, Fantamarcord. Sempre disponibili le probabili formazioni serie A in tempo reale e i giocatori indisponibili.



La Saga di Lucianone

Liberamente ispirata al libro "Lucky Luciano" edito dalla KAOS-edizioni, dal quale sono tratte le parti racchiuse le parti in corsivo.

 

Puntata n. 15

 

Tranquilli! Lucianone torna tra noi dopo una pausa di riflessione, più carico che mai. È ancora al Torino. E’ il marzo 1992. l’onorevole Gian Mauro Borsano è a corto di soldi, con le sue aziende sull’orlo del fallimento e decide di vendere un po’ di argenteria. – Il più ambito dal mercato è Gianluigi Lentini. Borsano si impegna sottobanco con il Milan a cedergli il campione, in cambio di un sostanzioso anticipo, ovviamente in nero: 5 miliardi. Ma di contratti ufficiali, in pieno campionato non se ne può neppure parlare (fino a giugno è vietata qualsiasi trattativa). Però il Milan non si fida e prima di sganciare quella somma illecita pretende garanzie. Idea geniale: Borsano offre in pegno a Berlusconi la maggioranza delle azioni del Torino Calcio. Da craxiano a craxiano, tutto in famiglia. La trattativa, per il Milan la segue Adriano Galliani. Il factotum dei granata lo sapete, era il nostro Lucianone. Ecco come Borsano racconterà l’incredibile vicenda ai magistrati torinesi: ”Il pegno venne dato perché in quel periodo il contratto non poteva essere concluso secondo la regola della Federazione. Il denaro mi era stato dato in nero nel marzo del ’92. Le azioni del Torino Calcio, nella misura della maggioranza furono depositate in pegno presso un notaio di Milano, scelto da Galliani.” Per alcuni mesi, quindi, Berlusconi controllò il Milan e il Torino, che in teoria erano squadre rivali autorizzando così ogni possibile sospetto sulla regolarità degli scontri diretti e dell’intero campionato. Nelle pur blande leggi del calcio italiano, si fa espresso divieto di possedere quote azionarie di più di una società impegnata nello stesso campionato, prevedendo in tal caso perfino la revoca dello scudetto o la retrocessione d’ufficio.
Non risulta che Moggi abbia ostacolato il gravissimo illecito né che abbia obiettato quando Borsano lo informò che il prezzo pagato dal Milan per Lentini era ben superiore a quello dichiarato: non 22 miliardi, ma 10 in più (in nero). Ma Lucianone è uomo di mondo; evidentemente quell’arrotondamento era ordinaria amministrazione.

Ricapitoliamo l’importante opera di Lucianone al Torino:
Reclutamento di squillo per ammorbidire gli arbitri. Tratta di finti giocatori per coprire fondi neri. Falsa fatturazione. Frode al fisco. Più altri peccatucci che per motivi di spazio e tempo non abbiamo menzionato.

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Elenco puntate:

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