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Il Corriere del Fantacalcio e le sue rubriche: il Grillo parlante, la Saga di Lucianone (Luciano Moggi), Amarcord, Fantamarcord. Sempre disponibili le probabili formazioni serie A in tempo reale e i giocatori indisponibili.



La Saga di Lucianone

Liberamente ispirata al libro "Lucky Luciano" edito dalla KAOS-edizioni, dal quale sono tratte le parti racchiuse le parti in corsivo.

 

Puntata n. 9

 

Alcuni inquietanti retroscena degli anni d’oro di Lucianone a Napoli, emergono nel ’95. Tutto nasce dalle ammissioni di due pentiti della camorra, Pietro Pugliese, ex autista di Maradona e Mario Flenga, narcotrafficante. Parlano di grandi sniffate di gruppo, droga-party in lussuosi locali e abitazioni di famosi boss in cui sono coinvolti Maradona, Crippa, De Napoli, Carnevale, Ferrara, Mauro, Careca, Giordano… tutti “uomini” di Moggi. I due pentiti parlano anche e soprattutto di partite combinate e di uno scudetto regalato al Milan, nel 1988, perché le cosche che controllano il Toto clandestino volevano così. – Nel girone d’andata, la camorra aveva accettato scommesse per 20 miliardi sulla nuova vittoria del Napoli, con quote fino a uno a tredici – in pratica se lo scudetto l’avesse rivinto il Napoli, i bookmaker della malavita avrebbero dovuto sborsare qualcosa come 260 miliardi. Per questo era necessario che il Napoli perdesse. Pugliese dirà tante altre cose Cocaina e camorra, ma ci fu anche un accordo politico. – Ferlaino fu vittima di un’amicizia politica… ho riferito tutto ai magistrati, ora parlare solo di cocaina e camorra fa comodo a qualcuno. – Maradona ha usato continuamente la cocaina per sette anni, eppure è risultato positivo al doping soltanto dopo l’ultimo anno. È un fatto singolare di cui bisognerebbe chiedere a Matarrese (da La Stampa, 14 gennaio 1995, intervista di Fulvio Milone a Pugliese nel suo rifugio segreto.
Tutte le dichiarazioni dei pentiti saranno archiviate come inattendibili, eppure restano assodati alcuni dati di fatto: le minacce ai giocatori più rappresentativi finalizzate a impedire eventuali pentimenti e ammissioni.
I contatti di alcuni giocatori del Napoli con boss della camorra dimostrati dalle fotografie e dalle ammissioni degli interessati. – rapporti così plateali da lasciare interdetti. Eppure il direttore della squadra partenopea, l’attentissimo Moggi, non si è mai accorto di nulla. – grandi sniffate, feste a casa dei boss, intimidazioni, voci, sospetti intorno ad uno scudetto perso per cause di forza maggiore… ma lo scaltrissimo Moggi non ha mai visto né sentito niente. Complimenti.

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Elenco puntate:

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